The Changeover
Sto rileggendo alcuni libri della collana Gaia Junior, edita da Mondadori negli anni ’90: avventure al femminile in romanzi che parlano dei problemi e dei sogni delle giovanissime d’oggi, scritte dai migliori autori contemporanei. Passavo le estati leggendo questi libri sotto l’ombrellone: “Camilla e i suoi amici”, “Speciale Violante”, “La stanza 13”, “Dente di serpe” e tanti tanti altri ancora. Ed oggi, che sto per diventare mamma, mi è tornata un’irresistibile voglia di leggerli e mi chiedo se mia figlia, che avrà 11 anni nel 2019, avrà interesse per questi vecchi libri che ho conservato. Al momento ho per le mani “La figlia della Luna” di Margaret Mahy (di cui ho scoperto che è uscita, proprio questo settembre, una trasposizione cinematografica): mi era tornata voglia di leggerlo per via del titolo originale, the changeover, che in italiano vuol dire “conversione”, “passaggio”, “metamorfosi”; anch’io mi sento così, come se stessi effettuando un passaggio da uno stato all’altro della vita. La gravidanza, come mi ha scritto Cecilia (di cui potete seguire il bellissimo lavoro su maternità o non maternità: #mammaononmamma) “è un momento “trasformativo” della vita, e quindi ne porta in sè tutta la potenza”. Una trasformazione implica tanti sentimenti e non tutti positivi: c’è la gioia ma c’è anche il dolore; c’è il coraggio ma anche la paura; e c’è il sentimento che, comunque vada, non tornerai mai più indietro. È un momento di scoperta, di apertura, ma anche un momento di abbandono e, a volte, di chiusura. È un percorso SOGGETTIVO: non è possibile trovare una regola generale, ogni donna ha il suo sentire, dettato dal proprio passato e dalla sua personalità. Il pensiero traformativo è accompagnato dal costante pensiero di lei, della mia bimba: inizio a sentirla muovere nella pancia e mi chiedo chi sia, chi sarà… perché i figli nascono come sogno, come desiderio, ma fino a che non escono, non sai nulla di loro. E forse anche quando escono restano sempre un po’ un mistero, un punto di domanda. Preparo la sua stanza, i suoi vestitini, riordino i giochi… ma le piaceranno? Cosa le piacerà? Tutti dicono che sarà una bimba fortunata perché sarà la figlia di una burattinaia. In effetti è un pensiero romantico in cui spesso anch’io mi cullo. Immagino, mentre sono in scena e faccio i burattini, che lei contribuisca alla riuscita dello spettacolo ed ascolti la storia che sto raccontando.
Sabato scorso ho fatto due spettacoli: la mattina a Il Giardino Segreto e il pomeriggio a Burattinificio. Al Giardino Segreto ho raccontato “La Bimba Tigre”, una libera trasposizione dell’albo “Il Principe Tigre” Chen Jiang Hong, autore che amo moltissimo e che da anni propongo ai bimbi che partecipano ai miei laboratori. Al centro della storia c’erano Mamma Tigre e la sua Tigrina. Ho costruito con fretta ma con grande amore i due pupazzi e Nader ha scritto la ninna nanna della Tigrina:
Dormi morbido piccolo artiglio
Non saprai mai quanto bene ti voglio
Dormi gomitolo dai piccoli denti
Che ogni spavento spero dimentichi
Sabato 25 novembre alle ore 17 torno a raccontare una fiaba antica del mio repertorio, “L’Orco nel fagiolo“. Per prenotarsi, come sempre potete chiamarmi o scrivermi su whatsapp al 3465871003.
Margherita (e Neve) vi aspettano!