Una donna aveva una figlia e una figliastra, e questa figliastra la teneva­­­ come un ciuco da fatica, e un giorno la mandò a cogliere cicorie. La ragazza va e va, e invece di cicoria trovò un cavolfiore, tira, tira, e quando lo sradicò, in terra s’aperse come un pozzo. C’era una scaletta e lei discese.

La fiaba dei gatti da “Fiabe Italiane” di Italo Calvino

“OLTRE IL CAVOLFIORE”. O, più precisamente, “Sotto i cavoli”. Un titolo dà la possibilità di offrire un’identità ad un progetto. Il titolo di questi “appunti di viaggio” si propone di essere un’esaltazione della quotidianità.

Il mondo è una scala a chiocciola che scende tra le foglie di un cavolfiore. In un campo di cicorie si nasconde l’universo. Non serve navigare lontano: il segreto dell’esistenza è già arrivato sulla nostra riva. Le fiabe sono il mezzo per coglierlo. Non solo le fiabe: la narrazione (non importa se di fatti realmente accaduti o fantastici) stimola l’immaginazione del lettore, finisce nel suo immaginario e contribuisce a comporne l’identità. Identità costituita da vicende sia reali che immaginarie, ma soprattutto da storie raccontate dagli altri, quasi mai vissute in prima persona.

Sappi che hai dentro te stesso mandrie di buoi, mandrie di pecore, mandrie di capre tu hai… Sappi che in te sono anche gli uccelli del cielo… Sappi che tu sei un altro mondo in piccolo e che in te sono il sole, la luna, le stelle…

Origene

E’ solo attraverso il microcosmo, quindi attraverso i piccoli gesti quotidiani che raggiungeremo il macrocosmo.

Mi chiamo Margherita e sono una burattinaia. Questo spazio virtuale nasce per raccogliere, classificare e condividere i miei “appunti di viaggio”.


Ho scelto di appuntare queste prime parole alla fine di agosto, la fine di un’altra estate passata con il teatrino lungo il Delta del Po. La mia appartenenza geografica va dagli Appennini ai colli della mia città, fino ad arrivare alla Bassa, terra dondolante fra mare e paludi. Poi c’è il microcosmo, che racchiude queste tre appartenenze: il Burattinificio, il teatro-casa.


Burattinificio
, durante l’estate, ha il profumo di una soffitta chiusa da tempo, piena di giochi appoggiati, non dimenticati. In questi giorni dò da bere ai gelsomini che incorniciano la vetrina e spolvero i balocchi. Quest’anno Burattinificio diventa Buratti-Nido e bisogna cambiare un po’ di cose per poter accogliere quattro pupetti di 2 anni che gattoneranno nella baracca dei burattini e si nasconderanno sotto i palchetti. Riaprire Burattinificio, per me e per mio marito Nader, è una festa di quartiere.
Di fianco a Burattinificio c’è una pizzeria d’asporto. Spesso ordiniamo la pizza e ci mettiamo a mangiarla sul soppalco, tra le tende di velluto rosso e le teste di legno.
Sentiamo le voci del condominio, guardiamo le luci della sera che scendono sulle vie dei partigiani (via Martini, via Irma Bandiera). Se allo stadio c’è una partita, un concerto, allora il traffico è bloccato e bisogna prendere la bicicletta per arrivare a Burattinificio. Noi viviamo a Casalecchio, nella zona del Canale e del vecchio Macello, e per arrivare a Saragozza prendiamo la pista ciclabile, lungo il canale. Le luci dello Stadio illuminano il cielo, e si riflettono sul soffitto di Burattinificio, che per l’occasione diventa Planetario.


Questa settimana sarò, anzi saremo, perché verrà anche Nader con me – o come lo chiamo io davanti ai bambini per scherzare, “il signor Mangiafoco”- a un’altra bella festa paesana in via Medelana 3 a Luminasio (Marzabotto). Loro sono un’associazione chiamata “La Caracola” (www.lacaracola.it), organizzano feste, concerti, laboratori, corsi, presso questo splendido casolare –in cui alcuni di loro vivono-.


Sabato 5 settembre alle 17,30
hanno preparato una festa di fine estate. Si mangia, si beve, si suona, si ascoltano le fiabe, come tradizione vuole si facesse, una volta, nei casolari. Alle 18 racconto quindi due fiabe in cui si nasce in cucina: “Il Reuccio fatto a mano” e “Cecino e il bue”. La partecipazione è libera e gratuita. Chi lo vuole può portare qualcosa da mangiare (una torta salata, dei biscotti), se ha intenzione di fermarsi a cena, dopo lo spettacolo. In caso di maltempo, purtroppo, la festa sarà rimandata. Speriamo quindi che il tempo tenga, dal momento che pare da mercoledì in poi, questa lunga e calda estate venga spezzata da temporali.


Vi auguro una buona serata, dal mio terrazzo casalecchiese di cinque metri quadri in cui, fra la vite americana, l’edera e la menta, la gatta bianca grassa, placida, riposa sotto il sole.